La tiratrice slovacca Zuzana Rehak Stefecekova non è nuova ai gradini dei podi internazionali: due volte medaglia d’argento ai Giochi Olimpici, ha vinto un totale di 11 medaglia in Coppa del Mondo, alle quali si aggiungono le 10 vinte in diverse edizioni del Campionato Europeo, e naviga costantemente tra le posizioni di testa del World Ranking internazionale di fossa Olimpica. Tuttavia, la sua performance al Campionato del Mondo 2018 di Changwon (KOR) ha dell’incredibile: nell’arco di 24 ore, a cavallo del 6 e del 7 settembre, Stefecekova è salita sul gradino più alto del podio due volte, vincendo sia la finale individuale che quella a squadre miste, aggiudicandosi anche due carte Olimpiche per Tokyo 2020. Come ti senti al termine di un Campionato del Mondo che ti ha vista tra i protagonisti assoluti? Sono felicissima. Non mi aspettavo di fare così bene, era difficile immaginarselo anche nelle previsioni più rosee. Faccio fatica a trovare le parole per descrivere quello che provo, credo che le medaglie dovranno parlare per me… Come ti sei preparata per questo appuntamento? Abbiamo lavorato duramente, specie nei due giorni precedenti alle gare. E quel lavoro ha pagato, senza dubbio. In questo campo ogni zero può costare carissimo e fare la differenza, ed è una cosa che mi piace molto. È molto simile a quello dove mi alleno solitamente in Slovacchia, mi piace molto sparare con i boschi sullo sfondo. Qual è stata la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare durante la gara? Durante la gara il problema più grosso da affrontare è stata la visibilità. La luce era molto bassa, per via delle nuvole, e a volte era molto difficile riuscire a vedere i piattelli. La pioggia invece no, non ha creato grossi grattacapi. Fisicamente, invece, nella finale a squadre ci ha aiutati il fatto di scambiarci il posto in pedana, con la possibilità di sederci e recuperare fiato per qualche minuto. Io ero alla seconda finale in due giorni, mentre il mio compagno di squadra è rientrato da poco da un infortunio. Quanto importante è avere il supporto dei tuoi sponsor? È cruciale, importantissimo. Mi aiuta molto. E non parlo semplicemente di supporto finanziario, o della fornitura di fucile e munizioni, che sono comunque straordinari. Il fatto che ripongano la loro fiducia in me è fantastico, mi fa sentire ancora più sicura di me stessa quando sono in pedana. Hai qualche dedica speciale da fare per queste due medaglie d’oro? Alla mia famiglia, senza dubbio, che anche se non ha viaggiato con me si merita tutte le dediche del mondo. Mio marito e mio figlio sono a casa, e stanno tirando avanti da soli in questi giorni. Non vedo l’ora di rivederli!